Le pagine dedicate da Ambrogio Saronni alla gastronomia cremonese sono tali, per la loro precisione, da indurre ad una sconcertante riflessione: come sia relativamente facile scriver bene per un salumiere, mentre un professore non riuscirebbe a fare cotechini decenti.
La difesa delle tradizioni alimentari cremonesi che anima le pagine di Ambrogio come quelle di Carla Bertinelli Spotti, qui pure presentate, obbliga il sociologo ad una precisazione: difendere la tradizione non significa negare l’innovazione, perché la tradizione è proprio fatta di innovazioni graduali che, innestandosi sul tronco della realtà, consentono alla pianta la più splendida fioritura.