Carla Bertinelli Spotti, Ambrogio Saronni
Le Illustrazioni sono di Franco Cimardi
Un curioso manoscritto del Seicento, conservato a Piacenza, contiene fra numerose ricette di dolci anche quella per fare torrone “alla cremonesa”.
Sono descritte con precisione le varie fasi del procedimento di lavorazione, in tutto simili a quelle ancor oggi praticate da chi adotta il metodo artigianale.
II torrone cremonese era gia’ allora un dolce assai noto e ricercato: nella prima meta’ del Cinquecento faceva parte degli omaggi che la Magnifica Comunita’ di Cremona abitualmente inviava in occasione delle festivita’ natalizie alle autorita’ del governo di Milano, e torrone veniva servito fra i dessert nei banchetti piu’ importanti.
Era prodotto nelle botteghe degli speziali e continuo’ ininterrottamente ad esserlo nei secoli successivi dai loro “eredi”, i droghieri, i piu avveduti dei quali diedero vita nell’Ottocento alle Industrie dolciarie cremonesi, i cui marchi sono ancor oggi attivi e famosi.
Tutto questo ci dicono i documenti, dai quali risulta oggettivamente che il legame tra Cremona ed il suo torrone ha radici lunghe e profonde.
Per dimostrarlo non ci sarebbe stato bisogno quindi di scomodare il matrimonio fra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza, celebrato a Cremona nella chiesa di San Sigismondo il 25 ottobre 1441, ma i pubblicitari del primo Novecento, cui si deve l’invenzione della “leggenda”, hanno avuto buon “naso” e la leggenda del torrone fa ormai parte delle tradizioni popolari della citta’.